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venerdì 21 dicembre 2012

Studi medici e Legislazione Sigaretta Elettronica

Le sigarette elettroniche vengono vendute come un'alternativa al fumo di tabacco, poiché i componenti cancerogeni presenti nel fumo tradizionale sono assenti.
Si ritiene inoltre che possano essere utilizzate per diminuire progressivamente il consumo di nicotina utilizzando nel tempo diverse concentrazioni di nicotina (da maggiore a minore) per diminuire la dipendenza da essa.
Studi tossicologici sono stati effettuati e hanno riportato che le sigarette elettroniche sono meno pericolose del tradizionale fumo di tabacco.
Nell'ottobre del 2008 è stato pubblicato uno studio effettuato dalla Health New Zealand ltd, da anni attiva nella lotta contro il fumo, per conto di un produttore di sigarette elettroniche. Lo studio mostra la sostanziale sicurezza delle sigarette elettroniche definendole una alternativa sicura rispetto al fumo tradizionale e classificandole come sicure anche in termini assoluti.
Nel settembre 2008 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ritenuto di non considerare la sigaretta elettronica come un mezzo per smettere di fumare affermando che non erano ancora stati effettuati studi sufficienti per dimostrare la sua reale efficacia come terapia per diminuire e rimpiazzare il consumo di nicotina.
Nel marzo 2009 "Health Canada" ha consigliato di porre attenzione comunque ai rischi da intossicazione e dipendenza da nicotina utilizzando la sigaretta elettronica.
Nel Febbraio 2010 il Ministero della Sanità italiano, con nota protocollata DGPREV 0006710-P-11/02/2010, relativa all'etichettatura di preparati contenenti nicotina e sostanze pericolose (riportate nelle direttive 2001/95/CE e 1999/45/CE, adottate con Dlg 52/97) in base ai criteri richiesti dal DM del 28 aprile 1997 e suoi aggiornamenti ha chiesto a tutti i produttori di sigarette elettroniche di evidenziare su tutti i prodotti, la concentrazione di nicotina e, in caso di presenza, di apporre i necessari simboli di tossicità. È stato inoltre richiesto di evidenziare la frase "Tenere lontano dalla portata dei bambini" su tutti i prodotti posti in vendita.
LIAF, Lega Italiana Antifumo, in collaborazione con l’Università di Catania, ha intrapreso nel 2010 uno studio sulle sigarette elettroniche. I risultati fin’ora ottenuti sono positivi, infatti le sigarette elettroniche non risultano tossiche, inoltre i dati preliminari degli studi attualmente in corso, dimostrano che sono un valido aiuto per diminuire il numero di sigarette e per chi vuole smettere di fumare.

 

ULTIMO STUDIO SCIENTIFICO

Il congresso dell’European Society of Cardiology (Esc) promuove l’uso della sigaretta elettronica: non fa danni al cuore e aiuta a combattere il tabagismo. Durante il congresso che si è svolto il 25 agosto, infatti, è stato presentato uno studio condotto da Kostantinos Farsalinos dell’Onassis Cardiac Surgery Center che metteva a confronto 20 fumatori con altrettanti utilizzatori della sigaretta elettronica.
I test sui 42 volontari sono stati condotti misurando i valori di frequenza cardiaca prima e dopo la sigaretta. Mentre i 20 fumatori di “bionde” mostravano un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa sia minima che massima, negli utilizzatori della e-sigaretta i valori risultavano immutati se si esclude un aumento lieve della pressione distolica (la minima).
Inoltre nel liquido prodotto dalla sigaretta elettronica per alleviare il disagio dell’astinenza da fumo (le analisi sono state condotte da un laboratorio indipendente), non sono state rilevate nè nitrosamine nè idrocarburi aromatici policlinici, principali veleni contenuti nelle sigarette.
«Servono altri studi prima di dire che si tratta di un prodotto rivoluzionario», commenta Farsalinos sul Corriere.it. «Tuttavia, in base ai dati ad oggi disponibili, la sigaretta elettronica si può considerare un’alternativa al tabacco molto meno pericolosa e potenzialmente utile alla salute».


Dato il recente ingresso sul mercato, le correlazioni con le leggi in vigore del dispositivo sono in più nazioni ancora in divenire.
  • In Italia, con ORDINANZA 4 agosto 2011 (G.U. Serie Generale n. 232 del 5 ottobre 2011) è stato disposto il divieto di vendita a soggetti minori di anni 16 di sigarette elettroniche contenenti nicotina
  • In Australia la vendita di sigarette elettroniche contenenti nicotina è illegale
  • In Austria e Danimarca le sigarette elettroniche sono considerate dispositivi medici e le cartucce contenenti nicotina come prodotti farmaceutici. Perciò le sigarette elettroniche necessitano del marchio CE e le cartucce di nicotina devono essere registrate come prodotti medicinali prima di poter essere vendute
  • In Canada la possibilità di utilizzare la sigaretta elettronica nei locali dove il fumo tradizionale è bandito è in discussione.
  • in Finlandia non è possibile commerciare cartucce contenenti nicotina ma queste possono essere acquistate (da altri paesi) per uso personale
  • a Hong Kong il possesso e la vendita di sigarette elettroniche è illegale
  • in Malesia le sigarette elettroniche sono considerate dispositivi medici e le cartucce di nicotina come prodotti medicinali. Possono essere acquistate nei negozi appositi e nelle farmacie
  • In Olanda è consentita la vendita e l'utilizzo ma è vietata la pubblicità di prodotti contenenti nicotina in accordo con le leggi europee
  • in Nuova Zelanda le cartucce contenenti nicotina sono vendute come medicinali registrati
  • in Inghilterra non vi è alcuna restrizione alla vendita e al consumo di sigarette elettroniche
  • negli Stati Uniti la vendita di sigarette elettroniche è libera. La FDA sta però svolgendo degli studi per una futura regolamentazione

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